La Bella di Sanluri va in scena con la compagnia Su Spassiu

La bella de Seddori

La bella de SeddoriVenerdì 30 giugno alle ore 21,30 a Sanluri nella piazza davanti al Castello Eleonora D’Arborea andrà in scena la prima dello spettacolo teatrale “Sa Bella de Seddori” In questa ultima edizione della festa cittadina, nella piazza del castello, il 30 giugno  alle ore 21,30, la compagnia Su Spassiu di Sanluri con la regia di Rosalba Piras affiancata da Tiziano Polese e Francesco Civile, in collaborazione con Abaco Teatro faranno rivivere un personaggio diventato un mito, una donna coraggiosa, che, secondo la leggenda, armata solo della sua passione e del suo erotismo, sedusse il principe Martino re d’Aragona,  portandolo alla morte in circostanze misteriose.

Lo Spettacolo prende spunto da un testo di Salvatore Deledda, nella originale traduzione di Paolo Pisu ed è ambientato nel 1409, nel contesto della Battaglia, la famosa Battalla di Sanluri, che si concluse con  la dolorosa sconfitta dell’esercito sardo del Giudicato di Arborea contro Martino il Giovane, re di Sicilia e Infante di Aragona. Il Re,  ferito nello scontro sul campo, nella messa in scena trova riparo e cure nella casa di Simona, la bella di Sanluri, e si invaghisce di lei tanto da volerla sua compagna e regina dei sardi.

La sconfitta dei sardi segnerà  la fine della casata d’Arborea, suggellando il dominio spagnolo che persisterà’ in Sardegna fino al XVIII secolo.

Sanluri spicca tra le città italiane che si impegnano nel non dimenticare vicende così lontane nel tempo e che ha un’antica tradizione legata, tra le altre, alle sue vicende storiche medievali e rinascimentali non ha dimenticato la memoria di un altro tempo, nel quale le scelte di coraggio e talvolta di eroismo dei suoi concittadini venivano a cozzare con la presenza invadente e invasiva dei dominatori dell’isola: gli Aragonesi.

Ma il popolo non dimentica e queste storie sono vissute, ricordate e rievocate nel territorio da molti anni.

Oggi, con l’aiuto di questa nuova rappresentazione, tutti noi possiamo essere in prima fila per ricordare e rivivere tutte queste storie e soprattutto il sapore di un’epoca.

 

Fonte Ufficio stampa Abaco Teatro

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