L’angolo della poesia: “Brace” di Mirko Zullo

I nostri più fedeli lettori, soprattutto quelli appassionati di questa rubrica, sicuramente ricordano Mirko Zullo, autore della poesia E ti cerco che vi abbiamo proposto il mese scorso.

A chi ancora non conosce questo originale artista, forniamo qualche informazione biografica: nato a Verbania il 4 febbraio 1983, Zullo ama vestire i panni di poeta ma anche di giornalista, critico e musicista. Ha già alle spalle diverse pubblicazioni (alcune sue opere sono disponibili pure sul sito Suonami una poesia) e più di venti cortometraggi, oltre che esperimenti di videopoesie e collaborazioni con la più importante rete televisiva di Verbania, per la quale ha curato rubriche dedicate ai giovani (NGTV) e ai poeti locali (Verbamanent).

Di quest’autore oggi vi proponiamo Brace: versi carichi di pacata disillusione che, però, lasciano intravedere tra le righe un bagliore di fiducia, perché dalle braci – come l’Araba fenice – si può rinascere a nuova vita.

BRACE

Concerò le speranze

per civette notturne.

Dormirò tra le foglie

tra i miei mille perché.

Pulirò queste scarpe di tela

da parole (non) dette

dalla terra bagnata

dagli avanzi di ieri.

Voglio solo dormire.

Ammucchio dolori

sbagli e sconfitte.

Metto tutto in un angolo

ecco, proprio quaggiù.

Questa sera in silenzio

poi un grande falò

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