Donazione degli organi: anche il comune di Carbonia accoglierà le dichiarazioni di volontà

di Marcella Onnis

Dopo Cagliari, che ha fatto da apripista nell’Isola, e altri comuni sardi quali Sestu (CA) e Marrubiu (OR), anche Carbonia raccoglierà le dichiarazioni dei propri cittadini riguardo alla donazione post-mortem di organi. Giovedì scorso è stato, infatti, siglato il protocollo d’intesa “Una firma per la vita” tra il Comune e l’azienda sanitaria locale n. 7 di Carbonia, volto a «promuovere l’informazione e raccogliere la volontà espressa dai singoli cittadini residenti nel Comune in merito alla donazione di organi e tessuti, finalizzata al trapianto».

La cerimonia della firma si è svolta presso la Direzione generale dell’ASL alla presenza dei due rappresentanti degli enti coinvolti (il sindaco Giuseppe Casti e il direttore generale Maurizio Calamida), del vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Maria Marongiu, della Commissione consiliare per le politiche sociali del Comune, del responsabile del Centro regionale trapianti (CRT) Carlo Carcassi, del presidente dell’associazione Prometeo Aitf onlus Giuseppe Argiolas e dei giornalisti.

Grazie a questo protocollo «operativo da subito», ha sottolineato il dott. Calamida – le persone residenti a Carbonia potranno esprimere l’assenso o il dissenso alla donazione dei propri organi e tessuti presso l’Ufficio anagrafe del Comune, al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. La dichiarazione di volontà così espressa potrà eventualmente essere modificata in qualunque momento rivolgendosi all’ASL 7.

Il direttore generale ha, inoltre, precisato che il protocollo «non è solo l’impegno di due amministrazioni, ma qualcosa di concreto che agirà a livello di sensibilizzazione». L’accordo tra i due enti, infatti, prevede una collaborazione di ampio respiro volta anche ad «aumentare la diffusione della cultura della donazione di organi e tessuti; promuovere, attraverso una corretta informazione, il superamento delle diffidenze che condizionano la donazione d’organi, al fine di consentire a ogni persona di effettuare una scelta consapevole». Finalità impegnative che – riguardando una «scelta dall’alto valore civico e morale», come l’ha definita l’Amministrazione comunale – richiedono a monte una seria attività di formazione del personale incaricato. L’ASL 7 si occuperà, pertanto, di formare i dipendenti dell’Ufficio anagrafe con il supporto del Centro regionale trapianti. Quest’ultimo, attraverso la voce del prof. Carcassi, ha espresso soddisfazione per questo nuovo traguardo: «Con questa procedura si libera il familiare, nel momento peggiore, dall’incombenza di decidere quali sarebbero state le volontà del congiunto

L’azienda sanitaria locale n. 7 è da tempo impegnata nel promuovere la donazione degli organi. Dando un’occhiata ai siti web delle nove aziende sanitarie sarde (otto ASL più un’azienda ospedaliera),  si può notare, ad esempio, che solo tre di esse segnalano nell’homepage la sezione dedicata  a questo argomento: l’ASL di Nuoro, l’azienda ospedaliera “Brotzu” e, appunto, l’ASL di Carbonia. Quest’ultima dispone, inoltre, di due sportelli informativi a disposizione dei suoi assistiti: uno a Carbonia, presso il Servizio di rianimazione dell’ospedale “Sirai” (telefono 0781 6683346; aperto il mercoledì e il giovedì, dalle ore 11.00 alle ore 13.00), e l’altro a Iglesias (presso il Servizio di rianimazione dell’ospedale “S. Barbara” (telefono 0781 3922259; aperto il martedì e il giovedì, dalle ore 11.00 alle ore 13.00).

Quanto al Comune di Carbonia, il protocollo non è certo il suo primo atto volto a promuovere gesti di grande generosità e solidarietà. Oltre alla collaborazione con l’ASL per sensibilizzare la popolazione a donare il sangue, ricordata dal Sindaco durante la firma del protocollo, l’Ente da tempo coopera con le associazioni del settore. E la «lunga collaborazione con l’Assessorato ai Servizi sociali guidato da Maria Marongiu» è stata, infatti, menzionata dal presidente della Prometeo Aitf onlus, che rappresenta i trapiantati di fegato e pancreas della Sardegna.

L’iter che ha portato alla sigla del documento ha coinvolto, però, non solo la Giunta comunale ma anche il Consiglio comunale, in particolare la Commissione alle Politiche sociali. Rilevante per lo svolgimento dei lavori la presenza al suo interno di Vittorio Macrì, trapiantato e dirigente della Prometeo Aitf onlus, da anni impegnato nella promozione della donazione degli organi con particolare riferimento al Sulcis.

Quella che è ormai nota alle cronache come luogo di sofferenza – il cui lamento giunge tanto costante quanto finora inascoltato oltre i confini isolani – sa comunque essere anche terra di grande solidarietà. Lo dimostrerà sicuramente la riposta dei cittadini a questa iniziativa, ma lo attesta già il positivo riscontro finora dato dalla popolazione alle attività promosse dalle associazioni operanti nel settore delle donazioni e dei trapianti di organi, quali la Prometeo Aitf onlus e l’Associazione sarda trapianti “Alessandro Ricchi”. Il loro prezioso ruolo non è sfuggito al dott. Calamida, che le ha per questo pubblicamente ringraziate.

L’associazione dei trapiantati sardi di fegato e pancreas, dal canto suo, «è lieta di questo accordo, che sente un po’ anche proprio» e continuerà comunque ad essere presente nel Sulcis con la propria attività di promozione della donazione. In particolare, l’anno prossimo intende incontrare gli studenti delle scuole di Carbonia e di Sant’Antioco.

La speranza – espressa anche dal presidente Argiolas – è che iniziative come “Una firma per la vita” siano attuate in tanti altri comuni sardi, perché, se è vero che – come ha ricordato il prof. Carcassi -«la Sardegna è una delle regioni con il più basso indice di opposizioni al prelievo d’organi», i dati ufficiosi sui trapianti realizzati in Sardegna nel 2013 non sembrano essere troppo “generosi”.

 

 

Foto di Giuseppe Argiolas e Severino Picciau

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