L’angolo della poesia: “Campi di stoppie” di Lucia Bonanni

campo di stoppie Oggi torna a intrattenerci con la sua arte la nostra preziosa lettrice-collaboratrice Lucia Bonanni.

Lo fa proponendoci un’altra bella accoppiata poesia-foto, con cui ha partecipato al 2° premio internazionale letterario e d’arte Nuovi occhi sul Mugello guadagnandosi l’inserimento nella relativa antologia.

Quest’ultima può essere acquistata tramite l’e-shop del sito dell’associazione Nuovi occhi sul Mugello (NOSM) o tramite le librerie on line quali IBS, Amazon e Libreria universitaria. Vi segnaliamo quest’opportunità perché il ricavato delle vendite, così come quanto finora raccolto tramite il concorso, sarà destinato alla ricerca scientifica sulla malattia rara SMARD1, condotta dal “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli studi di Milano. Proprio in questi giorni il presidente di NOSM, Serena Latini, ha comunicato che, grazie a questa iniziativa, sono già stati raccolti e donati al Centro Dino Ferrari 1.200 euro. Vi invitiamo dunque a sostenere questo importante progetto letterario e solidale!

Nel frattempo, vi lasciamo in compagnia di Lucia e dei suoi versi.

 

Campi di stoppie

 

Cristallini di mare

spagliate sul terreno

sembrano

le stipule dorate

che nel sole estivo

brillano

nei campi di Mugello.

Ad esalare

simmetrie di luce,

sorprendono gli occhi,

solleticano l’animo

e bucano i piedi a camminare

scalzi in mezzo ai solchi

dove pulcini di fagiano

in fila vanno dietro la chioccia

a cercar granaglie.

Tra quella paglia

rimasta

dopo il taglio della falce

spighe turgide

ricordano

la bionda “madre delle messi”

che in veste ciclica

col suo canestro

ricolmo di fertili speranze

e la fiaccola lucente

a stipulare doni,

la fragranza del pane

con  erbe e frutti in ogni tempo

ai mortali promette sulla mensa.

4 thoughts on “L’angolo della poesia: “Campi di stoppie” di Lucia Bonanni

  1. Grazie a Marcella Onnis e alla Redazione per aver pubblicato questi miei lavori e grazie all’ Associazione NOSM per queste opportunità di cultura e di solidarietà. Scrivere non è soltanto diletto, è anche impegno e sensibilità verso il mondo che ci circonda. Sono lieta di aver preso parte a questo Premio e di aver potuto contribuire, se pur con una piccolissima goccia, a questo progetto. E poi a questo Premio come all’ antologia è legato un episodio strabiliante che mi ha meravigliata nella sua epifania e nella sua forza evocatrice, un accadimento inatteso e bellissimo che mi ha fatto molto pensare e che mai potrò dimenticare.
    Quello che vede nell’immagine è un paesaggio mugellano in estate, campi sulla via del convento del Bosco ai frati, rifugio di nidiate di fagiani.
    E’ assai frequente, quando si gira per la campagna, di vedere simpatici animaletti; giorni fa verso il tramonto, prima mi ha attraversato la strada una volpe e poi due cuccioli di cinghiale. E’ in questi attimi che sento veramente di esser parte della Natura.
    Un saluto per tutti voi.
    Grazie per l’attenzione.
    ciao, Lucia

  2. Non dimenticate di acquistare l’Antologia! La solidarietà unisce e far sentire bene.
    Grazie.
    Lucia

  3. Il componimento di Lucia Bonanni riporta il lettore carico di ricordi, a esperienze vissute, a profumi assaporati, a riflessi di gioventù custoditi nel cuore.
    Bellissima l’immagine della “madre delle messi” che “…la fragranza del pane…ai mortali promette sulla mensa.
    Son quelle cose, ormai quasi dimenticate, che danno un reale, tangibile senso d’appartenenza.
    La vastità dorata dell’essere umano.
    Grazie per questa splendida poesia, Lucia.
    Gg

  4. Grazie a te, Gigi, del bel commento. E’ sempre piacevole, leggere ciò che scrivi. Il senso di appartenenza forse si è un po’ perso, forse smarrito in quelle cose “ormai quasi dimenticate” proprio come dici tu e a mio modo di vedere questa è una delle cause di tanti malesseri che vive l’Uomo moderno, dimentico di quei colori, di quei suoni e di quei profumi che entravano a far parte del suo immaginario fin dalla nascita e che non solo lo rinvigorivano, ma lo accompagnavano sempre e lo educavano alla vita in un riflesso costante di se stesso.
    Un caro saluto e buonissime cose.
    Grazie ancora.
    ciao, Lucia

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