Cagliari: da settembre aumentano le tariffe del trasporto pubblico

Mentre buona parte dei cittadini interessati si godeva già le vacanze, la Giunta regionale della Sardegna, con delibera del 3 agosto, ha stabilito di aumentare le tariffe del Consorzio trasporti e mobilità (CTM), l’azienda che gestisce il trasporto pubblico di linea per l’area di Cagliari ed hinterland.

Era da un po’ di tempo che le tariffe non subivano adeguamenti e, soprattutto dopo il rinnovo del parco macchine, gli utenti si aspettavano un rincaro, ma certo non prevedevano un aumento così significativo.

In base al nuovo tariffario, che entrerà in vigore dal 1° settembre, il costo del biglietto ordinario a tempo (valido per 90 minuti) passerà da 1 a 1,20 euro: un piccolo aumento che, però, amplificherà il suo effetto già acquistando semplicemente il biglietto multiplo da 12 corse, che da 10 euro passerà a 12 euro. Non solo: questi due biglietti non potranno più essere utilizzati per viaggiare con “Metrocagliari”, la cosiddetta metropolitana leggera.

I rincari più cospicui riguarderanno ovviamente gli abbonamenti: tanto per fare qualche esempio, quello mensile ordinario personale aumenterà di 5 euro, mentre quello annuale ordinario personale costerà 270 euro (contro i precedenti 225 euro). Fortunatamente, per venire un po’ incontro agli utenti abituali, sarà disponibile anche un nuovo abbonamento ordinario personale semestrale, che permetterà di risparmiare il costo di una mensilità e che potrà, dunque, essere acquistato al prezzo di 150 euro. I più danneggiati sono gli studenti: i rincari per i loro abbonamenti si attestano intorno al 70%.

L’adeguamento delle tariffe è una scelta lecita – ci mancherebbe -, soprattutto a fronte di un discreto miglioramento della qualità del servizio (maggior regolarità delle frequenze e sostituzione dei mezzi più obsoleti), ma forse la Giunta ha calcato un po’ troppo la mano. Va, infatti, considerato che se la crisi economica ed il costo stellare della benzina avevano fatto lievitare il numero di utilizzatori dei mezzi di trasporto pubblico, ora questo forte aumento dei prezzi dei biglietti scoraggerà i nuovi “adepti” che – spendere per spendere – probabilmente torneranno a viaggiare con la propria vettura. Difficile, quindi, conciliare la decisione dell’esecutivo regionale con le dichiarazioni che tutti i governanti, locali e nazionali, fanno in nome della lotta all’inquinamento, asserendo di voler promuovere (a quanto pare solo a parole) l’utilizzo di questi servizi.

Non solo: anche se il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, sostiene che i trasporti pubblici del capoluogo sono tra i migliori in Italia, la qualità del servizio deve ancora migliorare molto. Ad esempio, d’estate, in certe fasce orarie e nel weekend, chi – per scelta o per necessità – rimane in città è costretto a lunghe attese alla fermata dell’autobus, durante le quali può assistere al passaggio di vari mezzi diretti verso il Poetto, la spiaggia cagliaritana, spesso e volentieri semivuoti. E quando finalmente potrà salire in vettura, proverà l’ebbrezza di trasformarsi in una sardina in scatola. Per non parlare poi del servizio notturno: dopo le 23.15-23.30 non è più possibile viaggiare col CTM, se non con la linea M, che, però, non serve certo tutta la città e la cui ultima corsa parte, comunque, intorno alla mezzanotte. Salvo rare e recenti eccezioni, non sono previste deroghe alle ordinarie fasce di servizio neppure in occasione di appuntamenti notturni come “Shopping sotto le stelle”, né si prevedono servizi di navetta per collegare, sempre in orario notturno, la città al mare nelle giornate in cui, al Poetto, si svolgono eventi importanti come la manifestazione musicale “Mondo Ichnusa”. Troppo poco per una città  che voglia dirsi turistica e moderna.

Marcella Onnis

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