Bagheria (Pa): Elisa Martorana comunica con “Ambiguamente Normale”. Ecco il video e le foto

 

“Ambiguamente normale”, questo il titolo della mostra foto-grafica di Elisa Martorana, allestita nell’ambito della manifestazione Combag di Bagheria, grazie all’ausilio di Officine Urban e con la collaborazione di Potpourri mensile.

All’interno del Comune di Bagheria, infatti, c’è uno spazio dedicato alle opere della quasi dottoressa in Grafic Design, che ha fatto una cernita dei suoi ultimi lavori e creandone uno speciale proprio per l’occasione: “Trasmissione Terminata”, dedicata al giornalista Rai Arnaldo Panascia. Se il Combag nasce in onore del giornalista Mario Francese, Elisa Martorana dedica “Ambiguamente Normale” al giornalista e operatore video Arnaldo Panascia, da poco scomparso.

Noi abbiamo incontrato l’autrice per capire meglio gli obiettivi del suo lavoro comunicativo.

Elisa, come mai questo titolo “Ambiguamente Normale”?

Ambiguamente normale racchiude in due parole il linguaggio da me utilizzato per comunicare, ovvero utilizzare soggetti e fatti comuni per portare la collettività a riflettere su tematiche importanti e profonde come la mafia, le vittime del dovere, l’omofobia. Un tema a me molto caro, per esempio è anche il fatto che la Sicilia deve essere capita, interpretata e sviluppata in tutti i suoi aspetti. Sono questi infatti i temi delle opere in mostra.

– Ci ha molto colpito il lavoro dedicato al grande Arnaldo Panascia. Come è nata l’idea di quest’opera?

Arnaldo Panascia ci ha fisicamente lasciati qualche giorno fa, sottolineo fisicamente perchè lui vive in tutti coloro che lo hanno conosciuto e nella compagna la fotografa Matilde Incorpora. Loro per me sono stati un esempio d’amore oltre che di professionalità. Malgrado gli impegni, la carriera e le numerose lotte, loro erano davvero innamorati ed anche un cieco poteva vedere il loro amore. Io li guardavo e mi chiedevo se anch’io sarei riuscita ad avere questa fortuna. Sono delle persone speciali e la mancanza fisica di Arnaldo ha sconvolto tutti e cosi mi è venuto naturale portare Arnaldo ospite al Combag Festival della comunicazione: lui grandissimo comunicatore di fatti, cronaca e amore.

Ci spieghi nel dettaglio l’opera Trasmissione Terminata?

Il sottotitolo dell’opera è: Arnaldo Panascia  ieri oggi domani… Io l’ho vista come la fine di un’ultima ripresa. Hai presente le bande colorate che mettono ad ogni fine onda? Il giorno dopo c’è un’altra puntata. Io l’ho interpretato cosi. Arnaldo era un operatore video, un giornalista che lavorava ogni giorno con la sua indivisibile telecamera ed io l’ho rappresentato con delle bande colorate di fine programma. Come dice sempre la sua compagna “lui vive ancora”, cosi la sua morte fisica è stata solo la fine di una delle tante messe in onda. Domani ci sarà un’altra puntata. D’altronde è proprio così, lui è ospite al festival della comunicazione con quest’opera come in molte altre di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.

– Comunicare attraverso l’arte, questa la tua specialità. Credi che il popolo bagherese ne abbia compreso l’importanza?

Beh, se non l’ha capito ci pensiamo noi. Il 15 dicembre scorso, Officine urban che presenta la mia mostra, ha realizzato una performance che significava proprio questo “Sveglia bagheria”. Io credo nell’arte e nella comunicazione e Bagheria ha tutte le carte in regola per vivere di questo e vivere bene. Devo solo avere il coraggio di togliersi l’anima gattopardesca. Una mia amica, la scrittrice Mariagiovanna Mirano commentando alcuni miei lavori disse: “il mondo non verrà salvato dai politici ma dagli intellettuali, dalle donne e dagli artisti.” Ecco perchè è importante fare arte e comunicazione senza strumentalizzazioni e senza porsi limiti: solo pura arte per il collettivo.

– Oltre a dedicare a Panascia questo tuo lavoro, chi ti senti di ringraziare per il tuo successo?

Non credo di poter ancor dire di aver avuto successo, ancora sono in pieno cantiere. Sto cercando di costruire un futuro solido e stabile donando il mio pensiero, contribuendo con l’arte alla collettività. Comunque sia ringrazio i miei genitori per avermi garantito un’istruzione che ha fortificato le mie passioni e il giusto utilizzo di esse. Daniele Cangialosi, il mio ragazzo è stato fondamentale nel mio percorso: è solo grazie a lui che tre anni fa per la prima volta ho esposto i miei lavori. Poi ringrazio tutte le persone e gli enti che credono in me, che mi sostengono e che fanno in modo, nel quotidiano e nei momenti speciali, di dar spazio alle mie opere. Ma soprattutto ringrazio la vita per essere stata sempre dura, per avermi fatto crescere con delusioni, dolori e cattiverie ed è grazie a tutte le cose negative che sono quella di oggi e che ogni qualvolta mi capita qualcosa di bello o conosco persone speciali riesco a rielaborare tutto in arte e a comunicare.

Noi della redazione de Il Mio Giornale siamo orgogliosi di avere una collaboratrice come Elisa e le auguriamo di essere sempre così: innamorata del suo lavoro e della sua arte.

Concluderei dicendo che comunicare significa prima di tutto “mettere in comune” un’idea, un’informazione, ed è questo che chi comunica come Elisa e come noi tutti si propone ogni giorno come obiettivo.

Buona comunicazione a tutti!

Giusy Chiello

Redattrice- giusy.chiello@ilmiogiornale.org

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