Sfilata davanti all’Acropoli greca?

 

 

 

 

Una richiesta discretamente allettante quella offerta da Gucci pochi giorni fa alla Grecia per poter far sfilare i propri abiti di alta moda davanti all’Acropoli.
Secondo la stampa ellenica la famosa casa di moda fiorentina avrebbe offerto alla nazione ben 2 milioni di euro da dedicare al restauro dell’acropoli e altri milioni offerti per i diritti a girare e promuovere in giro per il mondo il filmato della passerella. Gucci smentisce quest’informazione affermando, però, di aver comunque tentato una trattazione con il KAS (Commissione Arecheologica della Grecia) per poter far sfilare le proprie modelle nell’Acropoli.
Gucci smentisce fermamente le informazioni pubblicate da alcune testate greche – afferma la casa stilistica stessa – riferite a presunti 56 milioni di Euro che la maison avrebbe offerto per una collaborazione culturale relativa a progetti ambientati nell’area dell’Acropoli.” Un portavoce di Gucci inoltre aggiunge: “Confermiamo di aver avuto un incontro con le autorità elleniche per esplorare la possibilità di un progetto di collaborazione culturale a lungo termine. Il nostro marchio non è nuovo a iniziative di questo genere; negli ultimi anni abbiamo collaborato con istituzioni quali Palazzo Strozzi a Firenze, Minsheng Museum a Shanghai, Chatsworth House in Inghilterra e LACMA
a Los Angeles. Le speculazioni pubblicate relative a presunti impegni o offerte economiche diretti o indiretti, sono destituite da ogni fondamento. Le informazioni riportate da alcuni siti greci non sono state verificate in alcun modo con noi.”
Quello che è certo riguarda la risposta della commissione archeologica della Grecia che, nonostante la difficile situazione economica che lo stato sta affrontando, si è rifiutata categoricamente di “mettere in vendita” la propria acropoli definendola come un bene culturale e umanitario di infinito valore e fuori da qualsiasi offerta in denaro.
Il passato, allo stesso tempo, smentisce la fermezza di questa decisione poiché, per fare un esempio, nel 1951 l’Acropoli ospitò una sfilata di moda di Christian Dior e in altri momenti il sito è stato set per spot della Coca-Cola, di Lufthansa e Verizon (che ha trasformato le colonne in cabine telefoniche) e come set per un servizio fotografico di Jennifer Lopez non autorizzato dal Kas.
Riguardo a questa faccenda il Kas ha dichiarato: “Il valore e il carattere dell’Acropoli è incompatibile con un evento di questo tipo.”. “Non abbiamo bisogno di pubblicità – ha rincarato la dose Dimitris Pantermalis, direttore dello splendido Museo dove sono ospitati i resti del fregio del tempio antico e le Cariatidi -. Il simbolismo del monumento sarebbe svilito usandolo solo come “sfondo” per una sfilata di moda”

Lorenzo Toninelli

Fonte: Repubblica.it

Nella foto il set di Christian Dior sull’acropoli tenutosi nel 1951.

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